Una festa religiosa dalle radici antichissime, dove la devozione cristiana si mischia a rituali millenari. Un ballo di amore, di vita e di morte. Un’intera Comunità che riscopre la sua Storia nel momento più caldo dell’anno. Entrate nel Bosco di Taggia, non ve ne pentirete.

Luglio, sabato pomeriggio, sono le 16 e 30 e fa ancora molto caldo.

Il campanile suona la mezza ora: un rintocco, due…si sentono degli spari.

La città si riempie di strani personaggi. Alcuni procedono a piedi, molti a cavallo, qualcuno a dorso di mulo. Sono vestiti con abiti robusti, come se dovessero andare a lavorare nei campi o nei boschi. Indossano tutti un berretto morbido di forma allungata, nero e rosso, come quelli che si vedono nelle illustrazioni sulla Liguria di una volta.

Gli abitanti sono tutti nel Pantàn, la via storica di Taggia: stanno aspettando il raduno degli uomini col berretto. Arriva anche la banda cittadina e l’atmosfera si scalda: musica, canti, brindisi.

Passano i minuti, non manca più nessuno. Davanti al gruppo si piazzano due cavalieri che sembrano essere i capi. Sono vestiti come gli altri ma portano sul petto una fascia diagonale. Dietro di loro tutto il corteo si muove verso la chiesa parrocchiale, la costeggia da dietro e si ferma sul sagrato. Il parroco li sta aspettando e li benedice.

Il corteo ora sale nel cuore della città vecchia, incrocia via san Dalmazzo e prosegue verso l’alto, in mezzo ai carruggi. Il suono degli zoccoli sui ciottoli e sul selciato sembra provenire da un’altra epoca. Continuano i canti, continua la musica. Dopo aver passato Santa Lucia, fanti e cavalieri raggiungono il punto più alto della città, il castello dei Clavesana, e abbandonano l’abitato. …

I Maddalenanti

Questa insolita carovana è formata dai componenti della Compagnia di Santa Maria Maddalena del Bosco. Sono diretti alla chiesa e all’eremo dedicati alla Santa, a circa tre ore di cammino da Taggia. Lo fanno tutti gli anni, da secoli, la vigilia della domenica più vicina al 22 di luglio.

Sembra che il nucleo originario di questo edificio sacro immerso nei boschi sia stato costruito dai Benedettini provenienti da Borgo San Dalmazzo, i monaci operosi che avevano rilanciato l’economia agricola del Ponente Ligure dopo le invasioni dei Saraceni. Dopo la partenza dei Benedettini, la proprietà passò prima ai Domenicani e poi alla Compagnia di Santa Maria Maddalena, nata ufficialmente nel 1716.

tratto da http://www.tesoridelponente.it/festa-santa-maria-maddalena/